lunedì 19 agosto 2013

Una grande vicina



Il principale problema per la popolazioni lillipuziana è che, al di fuori del continente/isola di Lilliput le loro città si trovano sparse per il mondo mischiate a proprietà umane o gulliveriane (i giganti da ora in poi). A causa di ciò la sopravvivenza di un determinato insediamento dipende molto dai rapporti di vicinato tra le varie etnie.
Il caso di Neter Ville, una città che ospita 2 milioni di lillipuziani nel bel mezzo dei confini gulliveriani è emblematico e spesso presa ad esempio dai sociologi della convivenza pacifica. Neterville sorge infatti nell'angolo nord del giardino di un villino a schiera di proprietà della famiglia Summers. Secondo le ricostruzioni storiche Neterville ha avuto origine da un recinto per lillipuziani istallato nel periodo coloniale. Quando le leggi gulliveriane hanno finalmente riconosciuto i lillipuziani come persone gli antenati dei Summers hanno trovato più comodo fornire ai lillipuziani i materiali per convertire il loro recinto in città che rischiare di uccidere qualcuno nel trasporto verso Lilliput.
Come conseguenza la città ora è grande e florida occupando per un Gulliveriano lo spazio di un tavolino da caffè. Al contrario di molte altre città dalla storia simile Neterville è sopravvissuta a giovani gulliveriani irruenti, discoli o distratti che sono la prima causa di sparizione di una città lillipuziana. Anzi la popolazione di Neterville è sempre trattata con molta cura da tutti i membri della famiglia Summers, il consiglio municipale ha deciso di onorare le varie generazioni di Summers con strade e statue in loro onore.
Nei tempi recenti Vida Summers, la poco più che diciottenne primogenita dei Summers è diventata una rockstar per i lillipuziani per le sue abitudini "scandalose". La giovane gulliveriana pare adorare la sensazione di potenza che ha nei pressi della città. I suoi atteggiamenti provocanti e l'abitudine di intrattenersi in videochat con molti lillipuziani l'hanno fatta assurgere al ruolo di "dea" non ufficiale della città. Questa sua posizione si è rafforzata quando, durante una settimana di vacanza dei signori Summers, la giovane Vida si divertiva a girare in slip nei pressi di Neterville e regalare ai suoi adoratori qualche immagine sensuale di lei. Quello che Vida ignora è che una seconda città lillipuziana si sta sviluppando nella sua camera da letto con i giovani che le saltano addosso durante le sue visite.

Crescita esponenziale 2



Alla periferia della sua coscienza Carmen percepì qualcosa che si sfondava contro il suo corpo e la sensazione di tensione sulla sua pelle ma tutto ciò era secondario rispetto all'immenso orgasmo che stava provando.

Quando il piacere passò si ritrovò stesa su una marea di calcinacci, alta circa 50 metri e totalmente nuda ancora bagnata dei suoi fluidi. si infilò due dita nella figa e tirò fuori la carcassa del suo amante zuppa di sangue e umori. mentre fissava il cadavere sulle sue dita sogghignò pensando alla città intorno a lei...

Era quasi l'alba e Carmen si guardava intorno affascinata dalla sua nuova prospettiva. Tutto sembrava così piccolo e indifeso e lei era enorme. sin dai suoi 13 anni aveva fantasticato di diventare enorme e giocare in una minuscola città e ora ne aveva l'occasione.
era ancora distesa a gambe aperte tra i calcinacci della casa di Tim mentre rifletteva sul prossimo passo da compiere per vivere al meglio quella fantastica esperienza quando vide a qualche metro dal suo piede destro delle persone che scappavano spaventate. decise che era un ottimo inizio e alzo leggermente il piede muovendolo verso i fuggitivi. lentamente per assaporare ogni istante. sentiva le loro grida di terrore e la cosa la eccitava. calò il piede con delicatezza sentendo le ossa sbriciolarsi sotto le sue dita e le grida aumentare progressivamente. iniziò a sentire il sangue delle sue vittime tra le dite e mosse istintivamente per sfregare i corpi tra i suoi magnifici piedi. quando le urla cessarono di botto si sorprese di trovarsi con una mano all'inguine. non era ancora il momento prima voleva divertirsi. avrebbe avuto tutto il tempo per masturbarsi.
si alzò in piedi e osservò affascinata le basse case (2-3 piani) della periferia immaginando cosa era in grado di fare adesso a tutti quegli stronzi indifesi. le case superavano di poco le sue snelle caviglie. Carmen mosse il piede sinistro fino a far entrare di prepotenza le dita nella facciata di un palazzo vicino, mosse un po le sita sentendo mobili e persone che si agitavano su di esse. infine alzò di scatto il piede facendo volare in aria la maggior parte dell edificio che riprecipitò al suolo con un boato.

Sorrise maligna e iniziò ad incamminarsi verso l'autostrada che vedeva in lontananza facendo attenzione a calpestare il più possibile: case , persone , automobili. tutto svanì appiattito sotto i suoi grandi piedi. Camminava con assoluta noncuranza e superiorità sapendo perfettamente che niente poteva fermarla. Nel suo lento vagare si accorse che la vescica chiamava. Come fare? 

"dubito che esistano gabinetti per gente di 100 metri" mormorò.
Il suo sguardo vagava tra le case fino a fissarsi su un basso edificio a tre piani
 "potrei crearlo io.. " aggiunse ridente. 
Con due rapidi passi si avvicinò al palazzo si accosciò e lo scoperchiò con un rapido movimento della mano. gli occupati erano svegli e in casa almeno sei ragazzi e rispettive compagne occupati in una festicciola privata. 
"ehi! non mi avete invitata! eppure guardate qui che bello" disse mentre con una mano allargava le labbra della sua figa enorme. 
I ragazzi gridarono di terrore e cercarono di fuggire dall'edificio ma Carmen, con pochi semplici gesti, devastò la zona circostante e con i detriti otturò le uscite. Si posizionò sopra il palazzo scoperchiato mettendo la sua figa a pochi cm dai ragazzi e poi pisciò: un enorme getto giallo si riversò tra i ragazzi che ne vennero rapidamente sommersi. Quelli che avevano provato a fuggire si ritrovarono sommersi per primi mentre il getto di piscio riempiva la casa trascinando mobili e persone nel suo scorrere. Carmen osserva soddisfatta la fine di quei piccoli bastardi e i rivoli della sua urina che iniziavano ad uscire dall'edificio. Vide alcuni di loro che rimanevano intrappolati tra i mobili che si agitavano per sfuggire ad un destino inevitabile e rise.

Finito di pisciare si alzò e riprese la sua passeggiata osservò sulla strada principale una grande massa di persone che si dava alla fuga. Si avviò da quella parte mettendosi in ginocchio facendo tremare la terra "dove andate? ho appena iniziato!" si mise a quattro zampe lasciando penzolare i suoi seni enormi e fantastici sopra la folla terrorizzata e lentamente iniziò a scendere urtando con i seni e i fianchi i palazzi vicini che rapidamente crollarono. La gente scappava correndo in tutte le direzioni ma la maggior parte di loro era spacciata! Con le loro piccole gambe non potevano sfuggirle. i suoi seni toccarono le prime persone che alzarono le mani in un patetico ed inutile tentativo di fermare la discesa di quelle tette divine. Carmen percepì ogni singola mano sui suoi seni e godette della sensazione restando ferma per un attimo poi riprese a scendere schiacciando ad uno ad uno i suoi giocattoli sotto tonnellate di calda carne. Sentì una lieve sensazione di puntura sulla spalla, nulla di fastidioso ovvio, ma sembrava che qualcuno le stesse sparando contro. Un orribile mancanza di rispetto che liquidò calando il pugno su vari edifici che subito crollarono con un rombo. Davanti a se vedeva le luci rosse e blu della polizia. "idioti" pensò "credono di essere in grado di fermarmi" rotolò verso di loro lasciando una paurosa scia di devastazione sotto il suo corpo e quando si fermò (molto oltre i poliziotti) della linea di battaglia della polizia non vi era più traccia (se non per delle macchioline rosse sul suo corpo)si alzò e iniziò a procedere versovle zone ancora intoccate della città.